Energie in movimento.

Vincitore in felicità è chi dispone di molti atteggiamenti. (Silvio Ceccato).

Negli anni 80′ Silvio Ceccato in “Ingegneria della felicità” (Rizzoli, Milano 1985) affrontava il tema relativo all’energia attenzionale e nervosa. “Questa energia erogata da una fonte, nel nostro caso dal sistema nervoso, ha varie possibilità. Può espandersi o restringersi, rifluire o disperdersi, apprestarsi per una cosa e trovarne un’altra che la impegna di meno o di più del previsto, e infine può seguire vie in contrasto tra loro. Ci si accorge subito che il grande polo positivo del nostro vivere si ha con l’energia che si espande, come avviene per esempio nell’amore, e quello negativo nel suo restringimento, come avviene per esempio nell’odio”.

In quegli anni molte discipline psico-corporee ebbero un notevole sviluppo portando nel “mondo delle terapie” approcci olistici che influirono notevolmente sulle modalità di trattamento di differenti disturbi psico-somatici. Il passaggio da una visione riduzionistica del problema ad una olistica (la persona che manifestava il tal problema), richiedeva la capacità dell’operatore di fondare la strategia operativa del proprio intervento nell’abilità di lavorare con la complessità dell’individuo o meglio ancora con la propria autenticità. Sempre a cavallo degli anni 80′, in ambito calcistico Felice Accame scriveva dell’importanza di una gestione partecipata nel rapporto-relazione insegnante-allenatore/allievo-giocatore, gestione in grado di ravvivare chi guida e incoraggiare e promuovere chi è guidato, ma soprattutto sottolineava la necessità di evitare il rapporto di sottomissione che lega il soggetto all’allenatore-istruttore, quale causa di sottile e subdola intossicazione del processo di apprendimento. Sempre in quel periodo storico il Milan di Arrigo Sacchi rivoluzionava i paradigmi del calcio italiano seguendo di qualche anno ciò che già si era verificato in Olanda con Cruijff e il grande Ajax. 

Corsi e ricorsi storici per evidenziare che in realtà, e per rimanere in tema energia, ciò che ciclicamente si determina è la maturazione di un movimento in grado di generare comportamenti emergenti nuovi (creatività) e conseguentemente nuove maturità (consolidamento di nuovi comportamenti che apre la strada a nuovi comportamenti emergenti). Creatività e maturità sono qui intese come espressioni energetiche peculiari dell’individuo. Tacticalpedia, l’idea di formazione, i suoi formatori e le sue risorse rappresentano un nuovo tentativo di consolidare la consapevolezza di pensare a strategie didattiche-metodologiche che nascano da una filosofia che metta finalmente al centro (non solo in teoria) la persona, il gioco e la circolarità degli apprendimenti.

Ceccato mette in risalto come il disporre di molti atteggiamenti determini una espansione dell’energia, una capacità di aprirsi e di conseguenza vincere in felicità. L’atteggiamento è molto più delle parole, l’atteggiamento è una forma di comunicazione più potente, l’atteggiamento è ciò che siamo e precede la verbalizzazione lasciando a quest’ultima il compito di confermare quell’atteggiamento o di smascherare ciò che le parole non sono in grado, appunto, di mascherare. L’atteggiamento è figlio del carattere, il carattere di ognuno è figlio del padre e della madre, è genetico e generazionale. Ma l’atteggiamento è anche un potenziale che può essere trasformato e reso ricco affinché se ne possa trarre vantaggio in benessere individuale, collettivo e sociale. L’allenatore, per ruolo, non può a parere mio sottrarsi dall’impegno (in primis verso se stesso) di continuare a scolpire se stesso a tutto tondo per diventare padrone del processo didattico e capace di più atteggiamenti in grado di facilitare l’apprendimento dei propri allievi e di trarre benessere personale dalla “relazione allenante”.

Tornando alle espressioni energetiche dell’individuo completiamo l’elenco (non lineare, ma circolare) delle fasi del flusso naturale di energia che si manifesta in ogni cosa che facciamo; in un gesto tecnico sportivo, nel massaggio, quando si lavano i piatti, nello studio, mentre si suona il pianoforte, ecc. Sicurezza, ricettività, espressività, libertà, eccitazione-piacere, creatività, gioia, maturità e soddisfazione sono le 9 fasi energetiche che Jack Painter, nel suo pionieristico lavoro bodymind, riporta nel grafico datato 2002 e frutto di oltre 30 anni di lavoro in America e in Europa. Nei vari momenti della vita, della giornata, dell’attimo, c’è un flusso energetico a forma di onda e tante onde a loro volta caratterizzano ogni fase di tale flusso.

L’accostamento del lavoro bodymind alla pedagogia calcistica potrà sembrare funambolico e iniziatico. Non so che fine farà questa possibile entrata in campo, ma occorre rischiare (senza rompersi i menischi) perché l’eventuale imbarazzo iniziale potrebbe contribuire a rompere schemi e crearne di nuovi. Con la consapevolezza di sbilanciarmi in avanti (pazienza se mi scopro troppo), credo che l’applicazione dei ritmi respiratori che stanno dietro al grafico dell’onda energetica possa provocare un’esplosione in grado di incrinare le troppe certezze che circolano nelle relazioni allenanti. Credo possa essere la garanzia di un viaggio, sportivo e non, dove la mente e il corpo possono viaggiare paralleli, dove l’obiettivo rimane all’orizzonte, ma tutto anche la preparazione e l’avvicinamento sono vissuti come momento unico, dove inevitabilmente e realmente, ci sarà un alternarsi  di stress e piacere, successi e insuccessi, agonismo vero di parti del corpo disposte a tutto pur di trovare una coordinazione, dove il respiro non contrasta, dove l’emozione che sgorga è un momento di non interruzione e che (al contrario di ciò che si pensa) predispone il superamento di un ostacolo, dove poter piangere per un insuccesso ha lo stesso valore energetico del piangere per un successo.

Grazie alla ripetizione di esperienze senso percettive, l’energia del desiderio e la relazione-contatto con l’altro,  determina e ridetermina il potenziale di ognuno. Per il bambino ciò succede magicamente nel gioco, nell’adulto attraverso un percorso-processo di cambiamento che necessita di una iniziale consapevolezza riguardo la possibilità di mettere in gioco le proprie potenzialità conosciute e sconosciute, l’incompletezza e la presunzione, la frustrazione e la soddisfazione, il piacere e il dolore.

La speranza sta nel coraggio di affrontare noi stessi e trasmettere la gioia di fare.

www.ilgiocoinprofondita.it

 

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