L’inganno del cooperative learning
nello sport di confronto
La scuola calcio a misura di bambino, nasce dall’esigenza di creare un ambiente utile all’apprendimento dei bambino a seguito della scomparsa del gioco di strada. Abbiamo scandagliato tutti gli ambienti nei quali noi adulti abbiamo immerso i nostri bambini per capire quale oggettivamente può regalare una situazione ideale per una esperienza qualitativa e quantitativa migliore. Negli anni abbiamo inteso dividere i nostri iscritti di scuola calcio facendo riferimento esclusivamente al dato anagrafico, unendo tutti i bambini nati nello stesso anno, pensando che in questo modo potevamo creare gruppi al cui interno si muovevano bambini con le stesse esigenze e gli stessi sviluppi di apprendimento. E’ bastato fare dei semplici test valutativi per accorgersi che i livelli tecnici e motori erano enormemente diversi da un bambino ad un altro, anche se tutti erano nati nello stesso anno.
In queste 3 semplici rilevazioni appare evidente quanto sia alto il livello di eterogeneità tra i membri di un gruppo nati nello stesso anno. A questo punto, quindi crollato il primo paradigma, si è corsi a cercare un altro motivo che potesse avallare la scelta di creare gruppi esclusivamente per il riferimento anagrafico, facendoci soccorrere dai valori didattici del Cooperative Learning.
Il cooperative learning è un metodo didattico in cui gli studenti lavorano insieme in piccoli gruppi per raggiungere obiettivi comuni, cercando di migliorare reciprocamente il loro apprendimento.
Il sistema del cooperative learning si sviluppa velocemente nei primi anni dell’800 in tutte le scuole del vecchio continente e anche in Italia, con Confalonieri Federico sotto il nome di “mutuo insegnamento”. Qualche anni fa però ci sorse un dubbio: I valori della collaborazione, accertati e acclarati nelle scuole, rimangono identici anche quando ci spostiamo da una scuola ad un campo di calcio e gli interpreti non sono più compagni di classe ma contendenti di una sfida?
Da questo dubbio nacquero una serie di indagini di cui vi riportiamo in maniera estremamente sintetica quella sviluppata dallo scrivente, dal titolo: “Quantità e Qualità di esperienza”
Lo scopo di questa esperienza è stato quello di analizzare come cambiava la qualità e la quantità di esperienza di un o stesso bambino se inserito in un gruppo dove i membri possedevano il suo stesso livello di apprendimento o in gruppi dove i livelli di apprendimento erano eterogenei.
Quindi Attraverso una video analisi andammo a immergere i bambini in una esperienza situazionale\globale, possesso palla 4 vs4 ed una esperienza analitica, semplici passaggi di interno piede a coppie in uno spazio di riferimento. Creammo dei gruppi di osservazione e dei singoli soggetti di controllo. I risultati che raccogliemmo ci raccontarono che il bambino meno pronto inserito in un gruppo di livello maggiore, si defilava dal gioco in una situazione globale, mentre commetteva molti più errori in un contesto analitico. La qualità e quantità di esperienza migliore sia per il bambino più pronto che per quello meno pronto si osservava quando i due soggetti di controllo erano inseriti in un gruppo più vicino al loro livello. Se invece analizzavamo il contesto globale osservandolo come squadra, ci accorgemmo che i ragazzi più pronti nei 2 gruppi squadra si permettevano giocate molto più “complicate” mettendole a disposizione anche dei compagni meno pronti, forse liberandosi di quel senso di inibizione e senso di difficoltà che li assaliva in una situazione di alta prestazione.
Dall’analisi dell’indagine, quindi scaturirono le considerazioni che, dove esiste un confronto diretto individuale non esistono i vantaggi del cooperative learning, dove invece ci si muove in un contesto di squadra con una unità di intenti tra i componenti, è possibile usufruire dei preziosi valori didattici del cooperative learning. Principalmente da queste considerazioni nasce il Sistema Giocalcio e la volontà di creare dei nuovi ambienti di apprendimento e un nuovo metodo di creare i gruppi. Da qui il sistema Aperto, argomento che tratteremo in un’altra occasione, in contrapposizione ai gruppi selezionati.